5 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR
In questo articolo affronteremo un argomento con diverse sfaccettature. I 5 consigli per aprire un bar o un’attività commerciale del settore food, sono una sintesi, o meglio una base, su come partire.
E’ importante pianificare tutto fin dalle prime fasi.
I 5 consigli per aprire un bar che qui sotto andrò a descrivere, saranno delle basi obbligatorie da cui partire.
Perchè questo articolo? In tanti anni ho assistito a fallimenti e chiusure di attività che si potevano evitare, e non , poichè nel settore food non bastano i buoni propositi, altro argomento che affronteremo nel prossimo articolo, ma occorre pianificare tutto.
PRIMO CONSIGLIO
Quando si apre un bar, anche se ormai la parola generica bar non dice poi tanto, bisogna individuare bene a quale consumatore ci si vuole rivolgere.
Esempio un bar specializzato in colazioni che apre prestissimo e trovi all’interno una vasta scelta di prodotti tali da soddisfare ogni tipo di esigenza (cappuccini con tutti i tipi di latte, paste di ogni genere, colazione a buffet, colazione internazionale, colazione vegana…).
Oppure un bar specializzato in aperitivi, quindi apertura dalle 16 fino alla tarda notte, o un bar specializzato in pranzi veloci, quindi un menu completo per soddisfare chi va di fretta ma non si accontenta del solito tramezzino.
Potrei continuare all’infinito nel menzionare le specializzazioni, infatti quello che voglio comunicare è di focalizzare al massimo il locale, cosi si avrà più possibilità di successo.
SECONDO DEI 5 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR
Reperimento fondi e pianificazione finanziaria:
ho sentito spesso la frase “voglio spendere poco” oppure “ sono disoccupato vorrei aprire un bar ma non ho i soldi , se mai chiedo un prestito”
Una cosa alla volta, la frase “ voglio spendere poco “ e poi magari nella descrizione dell’idea ad un amico si descrive il bar più lussuoso di Vienna.
Ciò significa che non si hanno le idee chiare, ottimizzare la spesa è importante ma con criterio, ed è in questo caso che vi dovete affidare a dei professionisti.
Mi spiego meglio: una volta che avete individuato la tipologia del locale e il posizionamento di mercato, si devono fare i conti nel vero senso della parola; preparare un conto economico o più semplicemente stilare tutte le spese lo si può fare da soli o affidarsi ad un professionista.
Ma entriamo nel merito, occorre considerare nel conto economico tutte le spese , ma proprio tutte, che andremo ad affrontare: apertura partita iva, camera di commercio, apertura società, caparre per la locazione, prima fornitura, Inaugurazione, argomento che ho già trattato su un altro articolo, allacci utenze, corsi di formazione, divise, attrezzatura minima, ecc.
Una volta raccolte tutte le spese si crea un business plan ovvero una pianificazione e previsione di quanto occorre incassare per ripagarsi le spese, andare in attivo, piccolissimo stipendio, si avete letto bene, piccolissimo perché è essenziale prevedere il peggio. Quindi una piccolissima somma da utilizzare per sopravvivere, ne avete bisogno. Considerate che i soldi che incassate il primo e il secondo anno non sono i vostri, e questa è una previsione ottimistica, non dovete andare al di sopra della somma prevista, è giusto rinunciarvi per qualche mese o quando necessità, ma non è giusto superare la somma prevista. Una volta stilato il business plan arriva l’annosa questione di come finanziarsi ovvero dove trovare i soldi.
Certo se li hai e aprire un bar per te è un investimento o un sogno da realizzare allora le cose si fanno semplici, altrimenti no. Ok abbiamo stabilito che abbiamo poco budget e quindi i soldi a disposizione non bastano, occorre rivolgersi a istituti di credito o aziende che hanno strumenti finanziari.
Hai un lavoro e vuoi investire nel tuo sogno, quindi utilizzi il tuo volume di reddito per prendere un finanziamento personale per poi utilizzarlo per l’attività.
Non hai un lavoro, e quindi devi per forza chiedere ai tuoi parenti di utilizzare un capitale economico o immobiliare per garantire la tua richiesta di finanziamento.
Ti puoi affidare a tutte quelle agevolazioni provinciali, regionali, nazionali e anche europee, ma devi considerare tanto tempo per progettare, presentare le pratiche necessarie.
Trovati un finanziatore privato dove lui sarà proprietario del più del 50% della tua società e tu magari porterai forza lavoro.
Altri modi onesti non ce ne sono e quindi se non rientri su uno dei casi sopra descritti è meglio rimandare il vostro sogno ad un periodo economicamente più adatto.
Una volta procurati i soldi vi dovrete attenere al business plan, anzi in corso d’opera risparmiare qualcosina.
TERZO DEI 5 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR
Il posto dove aprire
La location cioè il luogo dove si andrà ad aprire il vostro locale. Anche qui necessiterà individuare il posto in base al format scelto.
All’interno di un centro commerciale, di fronte ad una scuola, sulla via più trafficata, su una via pedonale, una strada frequentata, di fronte ad un parcheggio o tutte queste caratteristiche insieme? Il luogo dove aprire va studiato e non sempre un affitto buono è sinonimo di convenienza, magari é meglio pagare qualcosa di più per avere maggior successo piuttosto che risparmiare sulla locazione e spendere un patrimonio in pubblicità.
QUARTO DEI 5 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR
Il partner giusto non è un mero fornitore ma un consulente che ti accompagna.
Siamo arrivati al quarto dei 5 consigli per aprire un bar. L’arredamento è un passaggio da non sottovalutare, non parlo del colore o dell’ambiente, ma la conformazione, l’attrezzatura e il partner dove andrete a condividere il vostro futuro lavorativo. Non sottovalutando l’aspetto, il design, occorre dare importanza molto di più all’aspetto tecnico, gestionale e operativo.
Mi spiego meglio, spesso ho visto dei locali bellissimi ma non funzionali, non ci dobbiamo dimenticare che facciamo business e quindi ci dobbiamo domandare quante persone il nostro locale riesce a servire, quanti servizi riusciamo a fare o pensiamo di fare. Un esempio! La macchina da caffè 2 gruppi su una caffetteria di periferia che fa 100 colazioni va bene, ma scegliere due gruppi quando già alle 9 del mattino si sono fatte 100 colazioni, non è giusto, e tutto quello risparmiato tra due gruppi e tre gruppi lo perderemmo in disservizio. Anche la posizione del bancone, la forma, l’altezza sono molto importati. Andiamo nel dettaglio: avete intenzione di fare una caffetteria specializzata in colazioni, magari avere un bancone con due altezze agevolerebbe il servizio e vi aumenterebbe lo spazio espositivo per un eventuale buffet; se invece avete intenzione di fare un locale dinner, magari sarebbe preferibile un bel bancone importante che identifichi il locale e dei tavolini di piccole dimensioni per fare atmosfera. Ci sono mille altri particolari da valutare in tutte le situazioni.
La parte tecnica viene sempre poco considerata, anzi mi correggo, gli dà importanza solo un operatore esperto che ha già esperienza e quindi vuole attrezzature di un certo livello di affidabilità. Non dico che i prodotti economici non vanno bene, anzi spesso aiutano, ma c’è da valutarli di volta in volta. Un esempio, mi è stato chiesto da una ragazza inesperta che voleva aprire una pizzeria un’impastatrice super economica, voleva spendere sotto le settecento euro da nuova.
Sono rimasto perplesso: un’impastatrice di quel prezzo normalmente viene utilizzata da chi magari ne ha già un’altra o la dedica solamente alla preparazione di un prodotto (tipo impasti senza glutine), non per una pizzeria dove l’impastatrice deve garantire uno o più impasti giornalieri per la produzione della pizza.
Ecco cosa voglio dire: l’attrezzatura non si valuta solo dal prezzo, ma la si valuta dal lavoro che intendiamo fare, dalla quantità di produzione…ecc. Poi se vogliamo andare nel tecnico, andiamo a valutare se ha la retromarcia, quanti giri fa al minuto, se il motore scalda troppo ecc.
QUINTO DEI 5 CONSIGLI PER APRIRE UN BAR
Come aprire a quando aprire.
Una volta seguiti tutti e 4 i consigli dei 5 per aprire un bar, rimane l’ultimo.
Tutti siamo abituati, anche se nell’ultimo periodo la tendenza è cambiata, a partecipare ad aperture o inaugurazioni di sabato mattina o di pomeriggio. I parenti che ti vengono a trovare la felicità di aver terminato un’odissea e di aver realizzato il proprio progetto. Non discuto che l’atmosfera sia fantastica ed emozionante ma non dobbiamo dimenticare che siamo diventati commercianti e quindi occorre fare business o meglio dire i money.
Quindi
Lasciamo le chiacchiere a gli altri non ci dobbiamo impegnare a potere realizzare il più possibile

ROBERTO PIZZABIOCCA FOOD MANAGER