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7 italiani su 10 sono insoddisfatti del proprio lavoro. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per Sodexo, leader nei servizi di Qualità della vita.

Non solo stipendio. A rendere infelici i lavoratori nostrani sono anche le condizioni contrattuali. È vero: oggi, purtroppo, non tutti gli italiani hanno la fortuna di avere un impiego. E la percentuale di lavoratori infelici stupisce ancora di più in questo senso.

Chi si guadagna la pagnotta, in tempi di crisi, dovrebbe ritenersi soddisfatto. E invece la stragrande maggioranza dei dipendenti non prova piacere nel condurre il proprio mestiere. Ma quali sono i motivi di tale demotivazione? Al primo posto lo stipendio inadeguato (56%). Seguono orari poco flessibili (48%) e incertezza contrattuale (41%). Senza dimenticare l’assenza di benefit e incentivi (37%). Ben 7 italiani su 10 (68%) quindi si lamentano delle proprie condizioni lavorative e dell’ambiente nel quale trascorrono la maggior parte delle loro giornate.

Insoddisfazione a lavoro e perdita di produttività

Se 7 italiani su 10 sono insoddisfatti del proprio lavoro, le cose non sono poi tanto diverse nel resto del globo. Forbes pubblica un articolo sulle cause della demotivazione al lavoro. E sottolinea come questo malessere costi milioni in perdita di produttività. Anche le più grandi aziende oltreoceano corrono ai ripari. Il New York Times descrive la decisione di Walmart di aggiungere benefit al già raddoppiato stipendio dei dipendenti.

I più insoddisfatti? Le donne

Tra i più insoddisfatti ci sono donne tra 31 e 50 anni(79%), principalmente impiegati (75%) e operai (73%) del Sud (78%). È quanto emerge da uno studio promosso da Espresso Communication per Sodexo, azienda leader nei servizi per la qualità della vita e benefit aziendali. Il sondaggio viene effettuato in occasione del lancio del nuovo e-book gratuito rivolto alle PMI “Qualità della Vita in Azienda, Motivazione e Welfare”.

L’indagine è stata svolta con metodologia WOA (Web Opinion Analysis). Circa 1200 persone tra i 18 e i 65 anni, sono state monitorate sui principali social network, blog, forum e community. Nello studio è stato coinvolto un panel di 10 docenti universitari, per indagare il grado di soddisfazione dei lavoratori italiani.

Tra le cause di insoddisfazione anche scarse opportunità di carriera (36%), problemi relazionali con colleghi e superiori (30%). Ma anche mancanza di riconoscimenti e promozioni (28%), scarsa identificazione nel sistema organizzativo (24%). Ed infine automatizzazione e standardizzazione del mondo del lavoro che diventa meno appagante (23%).

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